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Spese sanitarie al Sistema Tessera Sanitaria: invio mensile dei dati dal 2021

Il Decreto 19 ottobre 2020 ha rivisto – con decorrenza anno 2021 – le modalità ed i termini

dell’invio dei dati delle spese sanitarie al sistema Tessera sanitaria (Ts), al fine dell predisposizione da parte dell’agenzia delle entrate delle dichiarazioni precompilate.

La novità più rilevante per tutti è il cambio di periodicità, da annuale a mensile (!), che dovrebbe

appunto avviarsi da inizio 2021.

Il condizionale è d’obbligo poiché i produttori di software potrebbero non riuscire ad adeguare

tutte le procedure esistenti sul mercato, quantomeno entro il mese di febbraio (Assosoftware

nota del 30 novembre 2020).

Nel nuovo tracciato, peraltro, trovano posto le seguenti nuove informazioni:

– il tipo di documento fiscale emesso, ossia se trattasi di fattura o di documento commerciale;

– l’aliquota IVA ovvero la natura IVA applicata sulla prestazione;

– l’espressa indicazione dell’eventuale opposizione da parte del paziente a rendere disponibili i

dati fiscali della fattura o del documento commerciale all’agenzia delle Entrate, ai fini della predisposizione del modello 730 precompilato, poiché dal prossimo anno i dati delle spese sanitarie dovranno comunque essere trasmessi al sistema Ts, anche in caso di opposizione.

[NdR: puoi approfondire meglio le novità consultando questo articolo:Dati sanitari della precompilata: le nuove regole per l’invio dei dati al Sistema Tessera Sanitaria (STS)]

Tra i soggetti che erogano prestazioni sanitarie, prosegue nella nota citata Assosoftware, ce ne sono alcuni che emettono fattura e altri che emettono documento commerciale (scontrino). Per entrambi il nuovo decreto sancisce l’obbligo di invio dei dati delle spese sanitarie con cadenza mensile dal 2021.

La novità più rilevante per tutti è il cambio di periodicità, da annuale a mensile, che dovrebbe avviarsi da inizio 2021. Ma…

Anche per il 2021 prorogato il divieto di emissione della fattura elettronica per le spese sanitarie

A parere di Assosoftware, il contenuto dell’art. 10-bis del DL 119/2018, attualmente in vigore per il 2019 e 2020, verrà prorogato anche per il 2021, che prevede il divieto di emissione della fattura elettronica per le spese sanitarie, in ossequio alle indicazioni a suo tempo fornite dal Garante della Privacy. Quindi se viene emessa la fattura, questa deve essere necessariamente cartacea e non deve essere trasmessa allo Sdi.

Per il 2021 flop precompilata IVA

Ne consegue, continua Assosoftware nella nota in esame, che l’Agenzia delle Entrate, non disponendo dei dati Iva relativi a tali tipologie di fatture, non potrà predisporre bene per il 2021 la liquidazione Iva precompilata.

Questa situazione di stallo viene comunque considerata uno stop provvisorio, giacchéè in corso di realizzazione un progetto che consentirà, nei prossimi anni, di far generare, direttamente dal sistema Ts, il documento elettronico contenente i dati Iva da trasmettere all’agenzia delle Entrate in luogo della fattura. Il tutto a partire dai flussi che i soggetti obbligati inviano con il canale Ts. Il progetto per ora non si è ancora concretizzato.

Obbligo dell’invio mensile da rivedere

Alla luce di tutto ciò, Assosoftware ritiene quantomeno prematuro imporre l’invio mensile dei

dati al sistema Ts per l’intero 2021.

Noi ci permettiamo di aggiungere che il problema non è tanto quello di spostare in avanti la decorrenza dell’obbligo. Il problema è che non deve esserci l’obbligo! 

Ma perchè Agenzia Entrate – e altri enti pubblici – aggiunge quotidianamente nuovi adempimenti burocratici sui contribuenti? Non è possibile!

E’ ora di cambiare.

Siamo inondati di adempimenti, non ne possiamo più! I contribuenti, gli imprenditori, stanno soffocando nella burocrazia!

E assolutamente necessario che la classe politica ne prenda atto… e faccia qualcosa di concreto per cambiare la situazione (perchè non basta prenderne atto…). 

Innanzi tutto, anche se è solo un infinitesimo di burocrazia, se lo scopo è quello della precompilata (che è un adempimento annuale, unico), perchè quindi si dovrebbe iniziare da febbraio 2021 (per gennaio 2021) ad inviare tutti i mesi i dati che serviranno poi, indicativamente da gennaio 2022??

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